L’edificio ha origine da un Casino della famiglia Collio, attribuito dagli storici locali a Pietro da Cortona, crollato nel terremoto del 1799. Nel 1812 Giambattista Collio volle ricostruire la villa sullo stesso sito e incaricò l’architetto-pittore moglianese Giuseppe Lucatelli che la progettò in stile neopalladiano. Continua la lettura di Villa Collio→
Il castello di Caldarola sorge a ridosso del colle Colcù che domina il Apese, fra le alte valli del Chienti e del Potenza. La sua possente mole, che si staglia contro il cielo, tutto ammantato di edera, emerge dagli edifici cresciuti, ai suoi piedi, sotto la protezione, in questa terra teatro, fin dai tempi remoti, della lotta tra paapto e impero.
Sede oggi del Municipio, sorge al centro di Caldarola e forma insieme alla chiesa collegiata di San Martino un complesso edilizio di grande rilievo; nel suo impianto architettonico è disegnata la piazza antistante, probabilmente concepita con progetto unitario per essere chiusa su tre lati da edifici porticati , come fa pensare l’affresco che si trova nella sala del Consiglio (detta Salone dei Cardinali Pallotta). L’ importanza storica del Palazzo dei cardinali Pallotta, oltreché testimonianza di avvenimenti marchigiani poco noti in campo urbanistico, sta anche nella sua architettura rigorosamente aderente ai principi della Controriforma.
Villa Bonaccorsi è una villa originaria del XVI secolo situata sulla cima di una cresta di colline (110 m circa) che degradano lentamente dall’alto paese collinare di Potenza Picena (MC) alla frazione di Porto Potenza Picena la quale quest’ultima si affaccia sul mar Adriatico.
L’abbazia di Fiastra, di cui è parte la Fondazione Bandini, fu voluta da Guarnerio II duca di Spoleto e marchese di Ancona, che donò a Bruno, abate di Santa Maria di Chiaravalle di Milano, tutti i beni annessi al monastero da lui fondato.
Splendido esempio di villa con giardino all’italiana, Villa Caprile venne costruita a partire dal 1640 dal marchese bergamasco Giovanni Mosca, discendente di una nobile famiglia lombarda che si trasferì nelle Marche nel 1550, in seguito all’ottenimento dell’investitura del castello di Gradara. A Caprile il nobile volle realizzare la sua residenza estiva in cui trascorrere villeggiature e tenere ricevimenti, attribuendole fin dall’inizio una destinazione di svago. Questa tesi è confermata da una descrizione ritrovata nel diario di viaggio di monsignor Lancisi, mandato da papa Clemente XI Albani nel ducato di Urbino. Dopo aver delineato la struttura e le decorazioni della villa, il monsignore si sofferma in particolare sui giochi d’acqua dei giardini, in cui Tivoli o a Frascati alcuno dei loro artifici.
Villa Imperiale è una magnifica residenza rinascimentale in stile manierista posta nel cuore del Parco San Bartolo. Il complesso architettonico è stato costruito in due fasi successive, la prima delle quali risale alla seconda metà del ‘400, quando Alessandro Sforza diede incarico, probabilmente al Laurana o a Giorgio di Matteo da Sebenico, di realizzare un progetto per una dimora difensiva in cui fosse possibile tuttavia dedicarsi piacevolmente anche agli otia e alla cura dell’anima.
Tra Gubbio e Urbino, nelle storiche terre dei Duchi di Montefeltro, è possibile soggiornare nel complesso di Casa Lapis, situato nel centro storico di Cagli. Una piccola ed antica città, ricca di storia, arte, tradizioni e che conserva ancora la quiete dei tipici ed antichi borghi marchigiani. Casa Lapis, fu un tempo dependance del dirimpettaio seicentesco palazzo Mochi, dove nacque e visse il pittore cagliese Gaetano Lapis.
Villa Montanari Rosati sorge tra il mare e la collina a metà del XIX secolo. Dallo stile architettonico misto, emiliano-marchigiano, con intonaco a mattoni a vista, fu commissionata dalla Famiglia Montanari. La struttura, che si erge sulla sommità di una lieve altura che un tempo dominava la costa, fu costruita intorno al 1880 dal valente clinico Francesco Montanari fondatore dell’ospedale civile di Porto San Giorgio. Il corpo principale di forma quadrangolare si articola su tre piani scanditi da finestre incorniciate da montature in laterizio, il fronte ovest della Villa si prolunga con due ali simmetriche destinate ai servizi che formano una sorte di corte, chiusa da un imponente portone in legno, secondo un impianto planimetrico non molto frequente nell’area fermana. Ampi saloni occupano il piano terreno della dimora, mentre uno scalone conduce al primo piano ordinato intorno ad una vasta galleria su cui si aprono le porte dei vari ambienti.
Palazzo Romani Adami è un tipico Palazzo del Settecento marchigiano: conserva testimonianze Medioevali, ma ha anche arredi, pavimenti, e affreschi stile Liberty. Nella parte retrostante poggia su strutture romane e tipici cunicoli sotterranei di Fermo. Si trova nel centro storico della città di Fermo, tra la Piazza (antica sede del governo) e la Piazzetta ( antico fulcro dei quartieri popolari della città). E’ ancora oggi abitato dagli antichi proprietari.