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Villa Imperiale

villa_imperiale_panoramaVilla Imperiale è una magnifica residenza rinascimentale in stile manierista posta nel cuore del Parco San Bartolo. Il complesso architettonico è stato costruito in due fasi successive, la prima delle quali risale alla seconda metà del ‘400, quando Alessandro Sforza diede incarico, probabilmente al Laurana o a Giorgio di Matteo da Sebenico, di realizzare un progetto per una dimora difensiva in cui fosse possibile tuttavia dedicarsi piacevolmente anche agli otia e alla cura dell’anima.

La villa è chiamata Imperiale perché la prima pietra fu posta dall’Imperatore Federico III d’Asburgo, ospitato a Pesaro da Alessandro Sforza nel 1648, nel corso del suo secondo viaggio in Italia.La trasformazione in esclusiva villa di delizie venne fatta tuttavia da Francesco Maria I Della Rovere, che dopo aver riconquistato il Ducato alla morte di papa Leone X, incaricò il prestigioso architetto Girolamo Genga di aggiungere un nuovo complesso a quello preesistente e di trasformare la residenza in luogo ideale di vita cortese, per assolvere alle funzioni tipiche delle corti rinascimentali. La realizzazione si concluse intorno al 1541 e i lavori furono seguiti dalla moglie di Alessandro, Eleonora Gonzaga, che incaricò Pietro Bembo di curare il testo delle iscrizioni poste nel fregio del prospetto esterno e nel cortile d’onore. In questo intervento, Genga fece sopraelevare la torre di guardia e tamponare parte delle logge del cortile sforzesco, e si occupò anche delle decorazioni interne, insieme a prestigiose personalità artistiche dell’epoca come Dosso e Battista Dossi, Raffaellino del Colle, il Bronzino, Camillo Mantovano ed altri. Nelle decorazioni delle 8 sale della villa sono celebrati i momenti più significativi della vita di Francesco Maria I Della Rovere. Nella Sala del Giuramento è raffigurata le veduta del Ducato di Francesco Maria con inserti di fantasia e reali. Tra le pareti e il soffitto si trovano conchiglie in cui sono dipinte delle lettere che unite formano “Franciscus Maria dux”. Nella Sala delle Cariatidi prosegue il rapporto con la natura, mentre il soffitto racconta la vittoria del duca nella Battaglia di Ginestreto. Nella Sala dei Semibusti invece, il Duca assiste all’incoronazione di Carlo V, e tra le nicchie e i pilastri spiccano semibusti di personaggi antichi. Restano la Sala dello Studiolo, dove Francesco Maria è raffigurato come capitano supremo della Repubblica Veneta, la Sala dei Fiumi e quella della Calunnia, che sul soffitto riporta gli emblemi astrali del duca, mentre alle pareti spiccano le virtù cardinali con al centro la carità. Di fronte è raffigurata la Calunnia, che si riferisce alla calunnia di Apelle, in cui l’innocente umiliato viene incoronato dalla Fama, accanto alla Pace e all’Abbondanza, che si traduce nell’esaltazione di Francesco Maria.
La villa si stende lungo quattro livelli terrazzati in armonia con il naturale declivio del colle ed è contenuta da una cinta muraria.

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