Situato nel centro storico della città di Offida, Palazzo Nicoletti Ballati Bonaffini sorge sui resti di un antico palazzo nobiliare. Nelle antiche cartografie della città, l’edificio è documentato fin dalla metà del XV secolo: oggi appare come un edificio Ottocentesco completamente ristrutturato nel 2003dal proprietario, il Dottor Roberto Nicoletti Ballati Bonaffini. Il palazzo, infatti, versava in un precario stato di conservazione e di abbandono, ed è stato necessario un completo intervento di manutenzione che però non ne ha alterato l’assetto originale.
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Il Piceno, abitato nell’antichità dall’ultima ‘gens’ conquistata dall’Impero Romano, racchiude in sé le nevi dei Sibillini, la dolcezza delle colline ancora coltivate con metodo dei monaci farfensi e la calma dell’azzurro Mare Adriatico. Perle del suo territorio la straordinaria bianca città di Ascoli Piceno e l’antica rosata città di Fermo.
Casa Pazzi
Palazzo nobiliare della seconda metà del XVIII secolo di stile architettonico Settecentesco, Casa Pazzi è situata nella piazza centrale del paese medioevale di Grottammare, a 126 mt sul livello del mare: uno di quegli splendidi borghi arroccati sulla costa Adriatica dove magnifiche case Quattrocentesche e palazzetti storici hanno sempre attirato la curiosità di molti architetti come il Signor Pazzi, i quali hanno deciso di ristrutturare questi edifici monumentali per poterli riportare agli antichi splendori.
Locanda di Porta Antica
La Locanda di Porta Antica è situata in un Palazzetto del 1500 proprio nel cuore del vecchio Paese Alto di San Bendedetto del Tronto, accanto alla millenaria Torre dei Gualtieri, simbolo della cittadina. Proprio qui, si nasconde un’antica piazzetta, centro della prima marineria sambenedettese: sul lato di levante chiude questo piccolo scrigno costituito da semplici casette, un palazzotto cinquecentesco la cui facciata principale in mattoni è impreziosita da portali di antico travertino ascolano. Alcuni ritrovamenti pittorici, rinvenuti nel suo interno, ne farebbero risalire l’edificazione ed il primo possesso ad una baronia medioevale. Dalle belle terrazze delle camere si può ammirare la vista del Mare Adriatico e alcune sere estive, nella vicina piazza, si può assistere a piacevoli concerti. Gli attuali proprietari, dopo un paziente restauro, hanno voluto destinare parte dell’edificio alla ospitalità, realizzando una piccola locanda e un altrettanto piccolo ristorante, ove è facile percepire le sensazioni di un lontano passato che ha ancora tanto da raccontare, pur essendo ben immerso nel presente.
Borgo Storico Seghetti Panichi
Villa La Pantiera
Edificio risalente al 1640, ricostituito completamente nelle parti esterne ai primi del Novecento, Villa La Pantiera deve il suo nome al fatto che anticamente la zona ove ora sorgono la casa e la proprietà era una palude ricca di canneti e giunchi, frequentata da appassionati di caccia alle anatre, beccaccini ed animali acquatici. La casa, infatti, originariamente era nata come un casino di caccia, si trova a Martinsicuro, in quella zona di confine chiamata fin dall’antichità Marcuzio. La tradizione popolare ci rimanda a due storie sull’origine di questo nome: la prima riguarda un brigante che agli inizi del Settecento nei momenti di pericolo, si rifugiava nello stato pontificio perchè vi vigeva il diritto d’asilo, per poi ricominciare le sue prodezze una volta calmate le acque; la seconda tramanda la crudeltà del generale spagnolo Marten Segura, responsabile del forte.
Palazzo Sgariglia Cancrini
Classico esempio di villa marchigiana del Settecento con attorno uno straordinario giardino esoterico della medesima epoca, Villa Sgariglia fu realizzata tra il 1760 ed il 1770. E’ situata su di una collina, nel territorio in cui i comuni di Grottammare e di San Benedetto del Tronto sono confinanti ed un tempo denominato Contrada o Castelli D’Ischia: zona questa che nel Settecento era parte del grande fondo agricolo di proprietà dei Marchesi Sgariglia. Su committenza di questi, la Villa fu costruita dai Giosafatti (Famiglia di artisti ed architetti noti nel Piceno da tre generazioni) sui resti duecenteschi di un convento domenicano, di cui resta un cunicolo, in parte crollato, il cui passaggio sotto la collina raggiungeva un tempo il torrione di San Benedetto del Tronto con funzione di via di fuga durante le scorribande dei Mori.
Palazzo Malaspina
Il Palazzo è uno dei più severi e sontuosi edifici patrizi della seconda metà del XVI secolo nella città di Ascoli Piceno. La monumentale costruzione viene tradizionalmente attribuita a Cola D’Amatrice, ma oggi si è più propensi a pensare fu opera di un maestro toscano e con maggiore fondatezza di uno dei maestri lombardi che operavano ad Ascoli. La costruzione ebbe inizio il 7 Marzo 1587 su commissione di Donna Marcellini Parisani, vedova di Francesco Malaspina, all’architetto lombardo Giovanni Angeli Dimarco e Brandimarte Parisani, incorporando case trecentesche e terre in parte acquistate dal limitrofo convento di Sant’Egidio.