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Palazzo Sgariglia Cancrini

giardino-esoterico-villa-sgarigliaClassico esempio di villa marchigiana del Settecento con attorno uno straordinario giardino esoterico della medesima epoca, Villa Sgariglia fu realizzata tra il 1760 ed il 1770. E’ situata su di una collina, nel territorio in cui i comuni di Grottammare e di San Benedetto del Tronto sono confinanti ed un tempo denominato Contrada o Castelli D’Ischia: zona questa che nel Settecento era parte del grande fondo agricolo di proprietà dei Marchesi Sgariglia. Su committenza di questi, la Villa fu costruita dai Giosafatti (Famiglia di artisti ed architetti noti nel Piceno da tre generazioni) sui resti duecenteschi di un convento domenicano, di cui resta un cunicolo, in parte crollato, il cui passaggio sotto la collina raggiungeva un tempo il torrione di San Benedetto del Tronto con funzione di via di fuga durante le scorribande dei Mori.

Tipico Palazzo marchigiano di campagna del Settecento con mattoni a vista, Villa Sgariglia ha subìto successive modifiche nel XIX secolo per opera della omonima Famiglia. Le strutture annesse, di fine XVIII secolo, sono individuabili in una cappella interamente affrescate con arredi dell’epoca e nelle scuderie. Nel suo interno la Dimora conserva intatto l’arredamento Ottocentesco con soffitti affrescati. L’edificio si articola in un blocco compatto a pianta rettangolare, formato da un piano terra e due piani superiori, sormontato sul tetto da un campanile alla romana con due campane. Sulla facciata si addossano due avancorpi a pianta ottagonale, quello di destra ospita la cappella della Famiglia , interamente affrescata, dalla quale si poteva accedere direttamente dalla casa. Sopra all’ingresso principale uno stemma di ferro battuto di Pietro Sgariglia, riporta la data 1793. Al piano terra si sviluppano piccoli salotti e uno studio-libreria con una accogliente camera da pranzo affrescata. Al piano nobile una serie di salotti con mobili di Famiglia e bellissime porte-finestre che danno direttamente sui terrazzamenti del giardino. Pavimenti in cotto marchigiano policromo antico, grandi caminetti e affreschi leggiadri, sia nei saloni che nelle camere da letto.
Il Parco della Villa è strutturato come un teatro verde su molteplici terrazzamenti che presenta una configurazione irregolare ed è, per questo motivo, una delle poche testimonianze rimaste della tipica tradizione Settecentesca marchigiana. Progettato da Lazzaro Giosafatti, sempre su committenza della Famiglia Sgariglia, fu costruito su terrazze adattate all’orografia del terreno facendo in modo che a ciascun piano della casa corrispondesse un livello del giardino. Le costruzioni presenti (l’edificio principale, la cappella e le scuderie) nascondono il giardino a sguardi indiscreti e creano un microclima ideale per la coltivazione di piante preziose ed antiche come cedri limoni bergamotti mandarini aranci amari e rose. Un cancello di ferro battuto separa un primo livello del giardino dal salone centrale della villa. Un vialetto di ghiaino bianco mette in risalto le geometriche aiuole di Bosso e Cistus decorate da obelischi e palle di granito e attraversando tre archi incorniciati dall’edera arriva fino alla grotta dietro il ninfeo. In asse con la porta un vialetto conduce ad una fontana lobbata con pesci e ninfee che si appoggia sul muro di fondo, costruito anche per sostenere la collina dove tre aperture laterali conducono ad una grotta semicircolare. La pianta perimetrale del piano terra con alte mura, ricorda la struttura di un giardino Rinascimentale, per questo si pensa che il primo nucleo può avere radici più remote e che poi è stato riorganizzato nella nuova veste Settecentesca. A livello del primo piano, sul lato nord-ovest, corre un altro piano ballatoio del giardino dove attraverso un’esedra a terminazione curvilinea si scende fino alla peschiera che accoglie chi arriva con un altissimo spruzzo giocoso: qui veniva captata l’acqua piovana ed attraverso un ingegnoso sistema che sfruttava il dislivello del terreno si annaffiava tutto il giardino senza l’ulteriore intervento dell’uomo. Nella parte inferiore, un agrumeto è delimitato da un sistema di grotte. Molto suggestiva una piazzola delimitata da un’esedra di ulivi. Gli elementi botanici ed artistici di rilievo, sempre della fine del 1700, sono un ninfeo con un bacino sagomato e alle spalle un’ampia nicchia dove due aperture ai lati conducono alle grotte: nella parte superiore è posto un ballatoio belvedere con un esedra centrale ed una apice sagomato e decorato. Un altro bacino circolare in pietra presenta al centro un obelisco ed un’urna posta alla sua sommità. Sempre nel giardino si trovano essenze rare ed esotiche come la Palma, l’Agave, il Ficus Repens, la Ninfea, l’Adiantus Capillus Veneris. Oltre il giardino, sul pendio della collina si estendono 7 ettari boschivi ed una selva oscura di lecci centenari. Il giardino di grande effetto scenografico, possiede un’angolazione verso sud-est che permette di ammirare la conca coltivata, tipico paesaggio marchigiano, dove sin dal 1500 e per tutto l’Ottocento si estendevano gli agrumeti fino al mare, un regalo portato dagli arabi insieme al Gelso. Il livello superiore del giardino a cui corrisponde il secondo piano della casa, è costituito dal muro di contenimento del colle, con arcate cieche decorate ad edera, terminante in alto con una torretta circolare che in antichità aveva la funzione di avvistamento dei saraceni che arrivavano dal mare.
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Scheda dimora
Nome della dimora:  Villa Sgariglia
Tipo dimora: villa
Ubicazione dimora: collina
Descrizione: Classico esempio di Villa marchigiana del Settecento, progettata dall’architettto Giosafatti e costruita sui resti di un antico convento, con attorno uno straordinario giardino all’italiana con terrazzamenti e spalliere di agrumi.
Indirizzo: Via Sgariglia, 1
63013 Grottammare (Ascoli Piceno)
Telefono: +39 0735 581107

 

 

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